domenica 4 ottobre 2009

All'Automotive Lighting di Tolmezzo troppi i trasferimenti dal Sud

«È notizia recente dell’arrivo a Tolmezzo di un’ altra ventina di lavoratori provenienti dalla Campania che hanno portato di fatto a salire il numero totale di occupati residenti fuori regione a circa 65 unità e che, da indiscrezioni, potrebbero ben presto raggiungere la ragguardevole cifra di 90-100 unità. Questi sono gli effetti provocati dalla recessione nazionale e che alla Fiat hanno pensato bene di tamponarla spostando decine di dipendenti da uno stabilimento ad un’altro.
Inizialmente gli accordi con la parte sindacale prevedeva il numero massimo di spostamenti pari a 45 unità ma che, da lunedì 28 settembre, unilateralmente è stato deciso di non rispettarli e procedere quindi al trasferimento di un numero ragguardevole di lavoratori provenienti da fuori regione. Da un po’ di tempo a questa parte in paese c’è un gran vociferare sui lavoratori arrivati da fuori e su quali siano i reali piani aziendali, la gente protesta sulla ragguardevole cifra che viene data loro; con certezza possiamo parlare di un mensile che si aggira attorno ai 3400-3600 euro netti. L’accordo con i sindacati prevedeva l’assunzione di alcune decine di operai in scadenza e questo sembra sia stato rispettato, ma non si riesce più a capire a che gioco si stia giocando; se da un lato possiamo assistere al boicottaggio di alcune aziende del terziario che stanno spostando lavoro nel pordenonese, dall’altro i pochi posti di lavoro rimasti vengono occupati a suon di migliaia di euro dai lavoratori che principalmente arrivano dallo stabilimento di Napoli. Numeri che non permettono più di parlare di solidarietà tra stabilimenti, 65 persone (destinate ad aumentare) e relativi lauti stipendi sono piuttosto uno schiaffo morale per tutti quelli che hanno lavorato e lavorano sodo per portarsi a casa un salario equo; con questa politica aziendale non c’è niente di ragionevole ma piuttosto stiamo assistendo ad un’ affronto ai carnici abituati a lavorare sodo e spesso con paghe piuttosto basse. La tensione tra i lavoratori è sempre piu’ alta e tutto questo potrebbe manifestarsi ben presto in forme piuttosto forti, invitiamo pertanto i vertici dell’Automotive Lighting a fare chiarezza al piu’ presto fermando queste migrazioni insenstate”.

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