Leggo con stupore l’articolo apparso sul Messaggero Veneto di ieri dove viene annunciata l’intesa raggiunta tra Confcommercio e il 3° Reggimento Artiglieria di Tolmezzo.
Il mio stupore non va all’iniziativa in quanto tale, ma al fatto che tale iniziativa ha generato di fatto clienti di serie A e clienti di serie B.
E’ vero, un esercizio commerciale può applicare gli sconti che vuole alle persone che vuole, ma rimane il fatto che quest’intesa ha il demerito di aver escluso categorie altrettanto meritevoli di tali benefici.
Credevo che il cliente, colui che ha sempre ragione, avesse un trattamento che va oltre la sua categoria sociale, forse alcune leggi del mercato non le capisco; capisco molto bene, invece, il risultato che tale accordo ha generato.
Sia ben chiaro che non condanno l’iniziativa in quanto il beneficiario è il 3° Reggimento, nemmeno mi è passato per la mente, il mio stupore sarebbe stato il medesimo se a beneficiarne fosse stata un’altra categoria.
Il problema è che a qualcuno sarà permesso di acquistare molti beni con sconti assai interessanti contrariamente a quanto possono fare altri.
Avrei accettato ben volentieri se l’accordo fosse stato raggiunto con i cassaintegrati, i lavoratori in mobilità, i disoccupati o i pensionati che non arrivano a fine mese.
Più ci penso e più mi chiedo perché no allora ai lavoratori della Automotive Lighting, o a quelli della ICCI o a quelli della Cartiera Burgo e potrei fare un elenco infinito.
E’ vero, non si può accontentare tutti, ma nemmeno è accettabile che si accontenti solo qualcuno.
Concludo che forse sarebbe stato più opportuno promuovere maggiormente iniziative come la giornata dello “shopping day”, dove nessuno ha il diritto allo sconto più di un altro.
Il danno ormai è fatto: mi auguro solo che, la prossima volta, si faccia maggiore attenzione.
La gente di ingiustizie ne deve sopportare già abbastanza.
